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Novità sul progetto NINFEA

Esposizione ad ambienti naturali in gravidanza ed esiti del parto: nuovo studio NINFEA-LifeCycle

12/12/2022

Appena pubblicato su Environmental International un nuovo studio collaborativo che evidenzia ancora una volta la necessità di una pianificazione urbana che sia più attenta all’accessibilità agli spazi naturali.

La popolazione mondiale che vive in città risulta in costante aumento. Nel 2018, il 55% della popolazione totale viveva nelle aree urbane e si prevede che tale percentuale raggiungerà i due terzi entro il 2050. Tuttavia l’urbanizzazione, in assenza di un’adeguata pianificazione, può portare a una riduzione della disponibilità, dell’accessibilità e della qualità degli ambienti naturali, per gli abitanti delle città (Ufficio regionale per l’Europa OMS, 2021). Questo è un problema concreto, poiché è provato che il contatto umano con gli ambienti naturali ha molteplici ricadute positive sulla salute e il benessere delle persone.

Nonostante la ricerca suggerisca che l’esposizione materna ad ambienti naturali, i cosiddetti “spazi verdi” (in prossimità di vegetazione) e “spazi blu” (vicini a fiumi, laghi, mare) promuove una crescita fetale sana, le prove ad oggi disponibili sono eterogenee tra le regioni, e con pochissimi studi sugli effetti degli spazi blu.

Lo studio Exposure to natural environments during pregnancy and birth outcomes in 11 European birth cohorts ha valutato le associazioni tra l’esposizione materna agli ambienti naturali e gli esiti della nascita in undici coorti di nascita di nove Paesi europei nell’ambito del progetto LifeCycle, basandosi su di un campione totale di 69.683 neonati.

I ricercatori hanno scoperto che la vicinanza di uno spazio verde all’area residenziale durante la gravidanza è associata a un peso alla nascita più elevato e a un rischio inferiore di SGA (neonato di basso peso per età gestazionale). Sono state osservate indicazioni per associazioni più forti tra i partecipanti con bassa posizione socioeconomica e quelli che vivono nel Nord Europa.

I risultati relativi all’accessibilità allo spazio verde, alla distanza dallo spazio blu e all’accessibilità allo spazio blu, invece, richiedono ulteriori approfondimenti che migliorino la valutazione dell’esposizione, per esempio, includendo dati sulla qualità degli ambienti naturali e sull’uso di questi spazi, facendo luce sui meccanismi sottostanti.

La continua assegnazione e valorizzazione di ambienti naturali accessibili nelle città potrebbe giovare alla salute dei bambini fin da prima della nascita e dovrebbe essere presa in seria considerazione da parte dei progettisti urbani. I risultati dello studio ribadiscono infatti la necessità di implementare una politica ambientale nei contesti urbani, a partire dalle aree più svantaggiate.

Approfondimenti:

  • per conoscere meglio i temi legati alle esposizioni ambientali c’è il sito “I primi 1000 giorni” scaturito dal progetto CCM “Coorti di nuovi nati, esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1000 giorni di vita: integrazione dei dati di esposizione con dati molecolari ed epigenetici”
  • per valutare l’accessibilità alle aree verdi (green space) della propria città si può visitare il sito ISGlobal Ranking of Cities