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Novità sul progetto NINFEA

Disturbi alimentari materni e sibili al torace nei bambini: nuovo studio NINFEA

04/05/2018

Qual è il legame tra disturbi del comportamento alimentare nella donna, prima e durante la gravidanza, e insorgenza di sibili al torace nei bambini? Un nuovo studio basato sulla coorte NINFEA fa luce su questa associazione.

Lo studio, appena pubblicato su International Journal of Eating Disorders, valuta le associazioni tra bulimia nervosa e anoressia nervosa nella donna e i sibili al torace nei bambini (tra i 6 e i 18 mesi di vita). Inoltre, sono stati esaminati gli effetti dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) su alcuni noti determinanti dei sibili al torace nei bambini.

Le diagnosi materne di bulimia nervosa e anoressia nervosa sono state accertate dai questionari completati in gravidanza e a sei mesi dal parto, ed sono state prese in considerazione in tutto il periodo precedente la compilazione dei questionari, in quello precedente e durante la gravidanza.

I bambini nati da madri con DCA sono globalmente risultati ad aumentato rischio di sviluppare sibili. Tale rischio è ulteriormente incrementato nel caso in cui i disturbi alimentari siano presenti durante la gravidanza.Le associazioni osservate non sono state spiegate da comorbidità come depressione e/o ansia.

È importante notare come anche in essenza di una precisa diagnosi clinica eventuali disturbi del comportamento alimentare (ad es. il vomito autoprocurato o l’uso di lassativi per dimagrire) siano associati ai sibili al torace nei bambini.

La bulimia nervosa e/o l’anoressia nervosa durante la gravidanza risultano anche associate a diversi fattori di rischio per il respiro sibilante, tra i quali, fumo materno, complicanze del parto, minore durata dell’allattamento al seno, utilizzo dell’asilo nido.

L’associazione dei DCA materni con i sibili dei bambini suggerisce esiti respiratori avversi a lungo termine nella prole: una migliore comprensione dei meccanismi biologici implicati in questa associazione contribuirà a ridurre il carico di malattie respiratorie pediatriche.